lunedì 3 giugno 2013

Le parole di una mamma alla sua piccola leonessa

Oggi vi posto la foto del banner di Zoe, ma non scrivo nulla su questa dolcissima cucciola che sta stupendo tutti con la sua forza e la sua tenacia.

Zoe, se tutto va bene (incrociamo tutti le dita per lei), il prossimo mese dovrebbe finalmente tornare a casa sua, la sua storia è lunga, e lascio la parola alla sua mamma Tania che mi ha inviato questo breve racconto da condividere con voi.



Anna - JF

"E’ iniziato tutto il 22/10/2012. Ero andata a ritirare le analisi al laboratorio convinta della mia ennesima sconfitta, invece con mio gran stupore erano positive, tu c'eri e già ti sentivo mia. 

Una gravidanza bellissima x quel che è durata, dico così xkè a sole 22 settimane e 6 giorni tu hai deciso di nascere, era il 1/2/2013 come tutti i giorni mi stavo dedicando alla pulizia di casa ma  ho iniziato a sentire qualche dolore; tutti mi dicevano di stare tranquilla che erano dolori normali ma io sentivo che qualcosa non andava xkè erano dolori molto precisi dall'uno all'altro. Così, dopo aver passato una notte insonne, ho deciso di farmi portare al pronto soccorso, e li è iniziato il mio calvario, presso l'ospedale in cui mi ero recata da un'ecografia si era visto che il collo dell'utero si era accorciato e sospettavano un'aborto, dico aborto xkè prima delle 23 settimane una gravidanza non viene valutata tale, così d'urgenza mi portano con l'ambulanza in un'altro ospedale dove si trova il reparto di terapia intensiva neonatale detta TIN.                                                                                                                                
Mi attaccano subito le flebo x fermare le contrazioni e mi fanno le punture di cortisone x darti un'aiuto a formare i polmoni xkè se fossi nata in quel momento non avresti avuto possibilità di sopravvivenza. Il tutto è stato inutile xkè le contrazioni non si sono fermate anzi sono diventate più frequenti l'una dall'altra; mi tenevano  monitorata minuto x minuto, ma da un momento all'altro purtroppo mi ero dilatata di 5 cm e più, ecco è stato un secondo indimenticabile una spinta e sei nata: il 4/2/2013 alle ore 13:59 col peso di 459 gr e 28 cm ,indimenticabile xkè anche se x i dottori tu eri un aborto hai dimostrato la tua grinta facendo sentire il tuo pianto con quel pò di fiato che avevi x me è stato il suono più dolce che io abbia mai sentito.           
                                                                                 
Subito ti portano via da me nn ho nemmeno avuto la possibilità di vederti e averti tra le mie braccia,io vengo portata d'urgenza in sala operatoria xkè ho un'emorragia, ma non mi preoccupo più di tanto, la mia domanda frequente è sapere tu come stai, nn mi dicono niente nessuno parla dicono solo che la loro priorità era di salvare me, ma io voglio te, senza non valgo nulla.
Mi chiedono come voglio chiamarti e insieme a tuo padre decidiamo di chiamarti ZOE che in greco significa VITA.      
                                                  

Lotto,  domando e litigo con i dottori fino a quando alle ore 23:30 mi portano finalmente da te, mi portano in un reparto che non sai che possa esistere finchè non lo vedi, mi fanno indossare un camice, disinfettare le mani e ecco che arriva quel momento: mi portano vicino ad un'incubatrice dove c'eri tu, la mia vita, un esserino che x me vale l'universo, piena di fili, tubi, monitor che suonano ma tu c'eri, eri li che ti muovevi come un pesce fuor d'acqua. 

Mi chiedono se voglio toccarti, parlarti xkè devi sentire la tua mamma, eri li che ti muovevi e io mi sentivo impotente nel non poter far nulla. 

La situazione è grave i medici non ti danno molte possibilità di sopravvivenza ma io credo in te, la strada è lunga e travagliata ma tu stai facendo vedere la tua voglia di vivere, hai dovuto affrontare vari interventi di cui la chiusura del dotto di botallo, x la NEC, x la ROP, hai avuto varie infezioni da virus, emorragie celebrali, ma hai dato a tutti uno schiaffo morale, nessuno ti dava possibilità di potercela fare ma tu ci sei."

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